mercoledì 9 ottobre 2024

La maglia Viola: La Finale di Coppa Italia del 2014

Il 3 maggio 2014 ero a Roma allo Stadio Olimpico per la finale contro il Napoli. Sorvolo su tutte le cose vergognose accadute prima della partita e durante il primo tempo, ma voglio sottolineare solo le cose belle di quella giornata.

Il pranzo lungo l’autostrada in un ristorante degno di “Camionisti in trattoria”, invaso dai tifosi, l’ingorgo pazzesco tra pullman e auto creato al casello di Roma Nord.

La giornata iniziò decisamente nel migliore dei modi, purtroppo ricordiamo tutti come sia andata a finire.

Oggi, però, parliamo della maglietta “special Edition” realizzata per quella finale.



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Devo fare una doverosa premessa: secondo me la Fiorentina del duo Prandelli/Corvino (2005/2010) e quella di Montella (2012/2015) sono ad oggi le due più forti in assoluto e quelle alle quali sono più legato emotivamente e personalmente.

Nel 2012 realizzammo con Fiorentina, da una mia idea, l’iconico video di Natale “Fiorentina Style” (sulla base del “Gangnam Style” ballo/tormentone di quell’anno). 

”Pretesi” la partecipazione di tutti i giocatori, dalla prima squadra alle giovanili e tutti i dipendenti, dal Presidente all’ultimo dei collaboratori: ci divertimmo tantissimo a girarlo e fu un successo incredibile, ancora oggi viene riproposto per Natale sui vari profili social dei tifosi.

Presentai la Fiorentina di Pepito Rossi e Mario Gomez il 20 agosto 2013 in uno stadio strapieno contro ogni previsione. Era stato organizzato tutto per circa 10mila persona, ne arrivarono oltre 25mila, ancora oggi ho i brividi se ci ripenso.



Ma parliamo di quella maglietta speciale. 

Dal 2012 la Fiorentina cominciò “a vestire” JOMA, azienda spagnola che arrivò a Firenze dopo 7 anni dell’italiana Lotto. A gestire quel cambio di fornitura fu Gian Luca Baiesi, al tempo Direttore Operativo della Fiorentina e attualmente Stadium Manager dello Stadio “Maradona” di Napoli ( nel Napoli tra l’altro ci lavora un altro ex viola Tommaso Bianchini, attuale CRO e, come già anticipato da Repubblica qualche settimana fa, in procinto di diventare il nuovo Direttore Generale della squadra partenopea).

Con Gian Luca, nonostante non lavori più a Firenze da qualche anno, sono rimasto in ottimi rapporti e, proprio su suggerimento dell’Ingegner Salica, storico collaboratore della Famiglia Della Valle, ho deciso di disturbarlo per farmi raccontare la nascita di quella maglietta speciale.

“Uno dei primi incarichi con Fiorentina fu proprio quello di negoziare il nuovo partner tecnico e, nonostante avessimo ricevuto diverse offerte da vari fornitori, alcune anche particolarmente interessanti per il tipo di collaborazione, la scelta ricadde su JOMA perché era il giusto compromesso tra qualità del prodotto e offerta economica”. Con il senno di poi si può dire che i tre anni di Joma, concisi con i tre anni di Montella, si sono rivelati particolarmente fortunati: tre quarti posti consecutivi in campionato, un quarto di finale di Coppa Italia il primo anno, la finale di Coppa Italia il secondo anno appunto e l’ottavo di finale in Europa League e, per concludere, la doppia semifinale dell’ultimo anno in Coppa Italia ed Europa League. Dobbiamo sottolineare la sfortuna di esser arrivati quarti nei tre anni in cui l’Italia disponeva, a causa di una classifica di ranking deficitaria, di soli tre posti in Champions League… Peccato!


Joma con Fiorentina fece un deciso salto di qualità, la squadra viola fu la prima grande squadra italiana a indossare le divise del brand spagnolo. Negli anni successivi avrebbe vestito il Torino, la Sampdoria, l’Atalanta, il Verona ecc. 


Tornando a quella maglia sentite cosa mi ha raccontato Gian Luca: “Come accade anche oggi in tutte le società i lavori sulle grafiche partono mesi prima, un anno prima per essere precisi. Per quanto riguarda Joma, l’azienda ci mandava delle idee, io facevo la prima scrematura e ovviamente l’ultima parola era di Andrea Della Valle. Il passo successivo consisteva nella produzione dei prototipi, anche in quel caso si attendeva l’approvazione da parte di ADV, una volta ottenuti tutti gli ok si procedeva con la produzione.

Andrea era molto attento alla qualità e alla grafica delle divise, ricordo soprattutto la complessità di quella dell’ultimo anno che aveva delle alette che si aprivano per la traspirazione." 


Gian Luca mi ha anche spiegato tecnicamente l’aumento del livello di qualità nella produzione delle maglie: “Ogni maglia è divisa in pannelli, più pannelli ci sono più aumentano i costi e, ovviamente anche la qualità del prodotto, basti pensare che ci sono maglie composte da 4/5 pannelli e magliette che arrivano ad essere formate anche da 12 pannelli”


Da dove nasce la necessità di una maglia speciale per la Finale di Coppa Italia?

“Erano ben 13 anni che la Fiorentina non raggiungeva una finale, l’ultima era stata quella vittoriosa contro il Parma del 2000/2001 così con la Famiglia Della Valle decidemmo di celebrare l’evento, in tutta fretta, visto il poco tempo, in accordo con Joma, realizzando una maglietta “Special Edition” per l’occasione. Tra l’altro, fateci caso, la semplicità e la pulizia grafica di quella maglietta furono riprese sulla prima maglia di Le Coq Sportif nella stagione 2015/2016.” 


Con Gian Luca e molti ragazzi che non lavorano più in Fiorentina abbiamo condiviso molti eventi in quegli anni, da quelli sopracitati alle varie cene di Natale, alle presentazioni delle maglie, dei giocatori ecc. Sono stati anni davvero molto divertenti e stimolanti sotto tanti punti di vista, purtroppo però, tornando a quella serata di maggio del 2014, la bellezza della maglia special Edition non coincise con la vittoria della Coppa Italia.  


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mercoledì 2 ottobre 2024

La maglia Viola: Fiorentina 1988/1989

 Ricordo con grande affetto la stagione 1988/1989.

Forse è stata la prima stagione che ho seguito interamente dall’inizio alla fine come giovanissimo  tifoso viola. Ricordo il mio primo album delle figurine Panini e ricordo che l’allenatore di quella squadra era Sven Goran Eriksson, coppia d’attaccato formata da Baggio e Borgonovo, Coppa Uefa raggiunta dopo uno spareggio a fine campionato giocato sul campo neutro di Perugia contro la Roma con goal decisivo di Roberto Pruzzo, fino all’anno prima centravanti, goleador proprio dei giallorossi.


Noi però parliamo della maglietta e, secondo me, quella maglietta viola con la scritta gialla Crodino rimane ad oggi una delle più belle in assoluto.



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Primo anno del nuovo sponsor tecnico ABM Abbigliamento (quelli con la S rossa).

 Senza nemmeno immaginarlo hanno regalato alcune delle magliette più iconiche della storia viola: ’88/’89 la maglia del ritorno in Europa con la B2, l’anno successivo la maglia della finale di Coppa Uefa e, l’ultimo anno di sponsorizzazione, la prima maglia senza Baggio ma con la stella rumena del Mondiale ’90 Marius Lacatus.


Qualche anno fa ho conosciuto Maurizio Bellissimo, storico titolare di ABM Abbigliamento e, ovviamente, non ho potuto fare a meno di chiamarlo per togliermi qualche curiosità.

“Come è iniziato il rapporto con Fiorentina? Nel modo più semplice possibile, del resto erano altri tempi: abbiamo mandato il nostro catalogo a molte società di Serie A e B, la Fiorentina c’ha chiamato per chiederci informazioni e così per tre anni siamo diventati fornitori ufficiali.”

Per chi non lo sapesse, tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 ABM Abbigliamento, una piccolissima fabbrica con sede a Carpi, ha vestito gran parte delle squadre di Serie A e B, come mi ha raccontato Maurizio: “Non era come oggi che le grandi case di abbigliamento sportivo investono milioni di euro per sponsorizzare le squadre, in quegli anni noi fornivamo il materiale completo per la prima squadra e poi la società comprava da noi tutto il materiale per le giovanili a prezzo calmierato”. Ancora oggi Maurizio e sua moglie portano avanti l’azienda e conservano gelosamente i materiali originali dell’epoca, oltre agli scudetti delle varie squadre che venivano applicati sulle maglie da gioco.




Uno dei giocatori più rappresentativi di quegli anni viola, e in particolare di quell’anno, è senza dubbio Alberto Di Chiara: ”Sai cosa ricordo di quell’anno con Eriksson? Con lui per la prima volta presi in considerazione di arretrare di posizione sul campo, da ala sinistra a terzino, ruolo che poi mi regalerà grandi soddisfazioni con la conquista anche della Nazionale.”

Ho cercato di rubargli qualche aneddoto di quella squadra: ”Eravamo davvero un bel gruppo, unito, facevamo tanti scherzi, iniziammo dal Ritiro di Castel del Piano con i gavettoni dalle camere dell’hotel, anche allo stesso Eriksson, per continuare durante la stagione. Eravamo un gruppo composto da bravi ragazzi e Baggio stesso ero uno che di scherzi ne faceva parecchi, oltre a raccontare barzellette…” E per quanto riguarda i materiali? C’era stato un netto cambiamento rispetto al cotoncino dell’anno precedente: “Io preferivo il cotone, però sono molto affezionate alle maglie di quegli anni, quella della finale di Coppa Uefa, ho anche donato una maglia alla Fiorentina per esporla al Viola Park, quella del ’90/’91 il mio ultimo anno in viola. Al contrario di oggi noi avevamo solo due maglie a partite, una per il primo tempo e una per il secondo e solo in caso di pioggia ci cambiavamo anche i pantaloncini. La società non ci lasciava una maglia a partita come credo accada oggi, era tutto un po’ a discrezione del magazziniere.” 


Il marketing societario e il mercato delle magliette al tempo non erano la normalità come al giorno d’oggi, però non si fa fatica a notare che le due maglie più vendute furono la 9 e la 10: Borgonovo e Baggio, anzi come dicevano tutti Baggio & Borgonovo, la B2, la coppia d’attacco della Fiorentina da 40 reti totali tra campionato e Coppa Italia.


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mercoledì 25 settembre 2024

La maglia Viola: Fiorentina 1981/1982

 L’ultima volta che abbiamo concluso un campionato al secondo posto io avevo 2 anni, l’Italia avrebbe vinto il Mondiale in Spagna e a Firenze l’idolo incontrastato era Giancarlo Antognoni.

Oggi parliamo dell’iconica maglia del 1981/1982, quella per capirci con il giglio alabardato in mezzo al petto e dello sponsor j.d. Farrow’s.




Ho contattato Niccolò Pontello, allora vice presidente della Fiorentina. 

La Famiglia Pontello aveva acquistato la squadra viola l’anno precedente e, con la nomina a presidente di Ranieri Pontello, figlio del Conte Flavio, si decide di “svecchiare” il logo, le maglie e tutta la società.


L’opera di svecchiamento viene affidata ad un’agenzia specializzata di Firenze che gestisce anche il contatto con l’azienda di abbigliamento che poi diventerà anche sponsor. Per la prima volta, infatti, la Lega  aveva acconsentito alla presenza di uno sponsor frontale sulle magliette delle squadre di Serie A.


Ranieri e il cugino Luca vanno contro i “vecchi” della società e approvano il restyling totale proposto dall’agenzia. 

L’agenzia aveva giustificato questo impatto deciso del marchio sul petto asserendo che “più era appariscente, più poteva distogliere l’attenzione in campo dell’avversario”.


Bisogna anche considerare che al tempo non c’era un ufficio marketing in società e soprattutto non c’era un business come al giorno d’oggi sulla vendita delle magliette, quindi bisogna riconoscere quanto siano stati all’avanguardia i Pontello in quegli anni.

Apro una parentesi perché nel progetto di svecchiamento dell’immagine della società ci fu anche un tentativo, non andato bene a dire il vero, di rifare l’inno della Fiorentina: “Fu un fiasco, in quel caso sbagliammo, l’inno non andava cambiato”. 

Ne furono prodotti due, uno su richiesta di Walter Tanturli con Don Backy, prendendo spunto dal successo dell’inno romanista cantato da Venditti, dal titolo “Viola” e l’altro invece “Alè Fiorentina” fu anche suonato per qualche anno prima delle partite allo stadio. Sempre sotto la guida della famiglia Pontello nacque il primo magazine societario, un mensile che forse molti di voi ricorderanno che si chiamava “laFIORENTINA”.


Tornando alla maglietta, il giorno della presentazione fu criticata dai tifosi, dalla stampa e anche da giocatori, Ciccio Graziani fu tra i più critici sostenendo che quel tipo di materiale, (fino all’anno precedente le maglie erano di laniccio, adesso si passava all’acrilico), gli procurava prurito… 

Erano molto appariscenti, cambiò anche la tonalità del viola e la grafica del numero dietro, (in quegli anni non era previsto il cognome del giocatore sulla schiena, arriverà nella stagione 1995/1996), che richiamava esattamente nei colori e nel posizionamento il giglio alabardato sul davanti: numero rosso, sfondo bianco e cerchio viola.



Per i più feticisti, il posizionamento del logo j.d.Farrow’s cambiò più volte nell’arco della stagione per andare incontro anche alle varie richieste della Lega Calcio, proprio per questo esistono varie maglie con il logo più grande, spostato più a sinistra, più a destra, in basso ecc.


Ad oggi rimane una delle mie preferite, se non proprio la mia preferita.


E’ la maglia del: “Meglio secondi che ladri”.


Quell’anno, infatti, come vi ho anticipato all’inizio, arrivammo secondi  e perdemmo lo scudetto all’ultima giornata: eravamo a pari punti, 44, con la Juventus , a noi a Cagliari fu annullato un goal a Ciccio Graziani, a Catanzaro la Juve segnò su rigore di Brady.


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lunedì 23 settembre 2024

Il nuovo disco di Marco Masini "10 Amori"


Un bellissimo pomeriggio a Fiesole per presentare il nuovo disco di Marco Masini "10 Amori" anticipato dal disco "Allora ciao" .




















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venerdì 20 settembre 2024

Il nuovo singolo di SLY The Band "Running"


 

Terzo inedito per SLY The Band

“Running” arriva dopo un’estate trascorsa in giro per l’Europa a suonare nei festival internazionali più importanti.


SLY The Band è il collettivo capitanato da Edo Ferragamo, che negli ultimi mesi sta sorprendendo tutti gli addetti ai lavori, e proprio il frontman della band racconta in prima persona cosa significa per lui questa canzone:


Ho scritto questa canzone per esprimere la mia lotta personale nel perseguire i sogni, affrontando le sfide e le delusioni che ho vissuto, e per trovare ispirazione e speranza nel cercare nuove opportunità.”


Negli ultimi mesi hanno attirato l’attenzione omaggiando i Rolling Stones con “You Can’t Always Get What You Want”, i Led Zeppelin con il capolavoro “Stairway To Heaven” e Lenny Kravitz con una versione pazzesca di “Fly Away” (tutte su etichetta 27 Records), SLY The Band dopo il primo inedito pubblicato a maggio “The Other Side”, il secondo inedito dal titolo “You Can’t Blame Me” uscito per l’estate 2024, pubblicano il 20 settembre il terzo singolo inedito dal titolo “Running” (27 Records).


Dal 20 settembre “Running”” (27 Records) sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming e in radio.


Con il brano verrà pubblicato il video, girato dal BSA Studio di Milano.



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La maglia Viola: La Finale di Coppa Italia del 2014

Il 3 maggio 2014 ero a Roma allo Stadio Olimpico per la finale contro il Napoli. Sorvolo su tutte le cose vergognose accadute prima della pa...