sabato 31 maggio 2025

La maglia del Cagliari - Tradizione, brand sardo con uno speciale omaggio alla Cina

 Erano due o tre anni che mi chiedevo quale fosse la marca di abbigliamento che vestiva il Cagliari, non la conoscevo, e come tutte le cose che non conosco, sono curiosissimo di andarle ad approfondire. Mi sono messo in contatto con Fabio Frongia, responsabile della comunicazione del Cagliari Calcio, che, con gentilezza e tanta pazienza, mi ha spiegato tutto della bella partnership tra il Cagliari Calcio e Eye Sport che io tra l’altro pronunciavo male, ovvero come si scrive, invece si pronuncia come “occhi” in inglese. Con Fabio abbiamo affrontato parecchi argomenti come ad esempio lo stadio: ricordo una trasferta con la radio qualche anno fa e chiesi espressamente all’autista di passare a vedere il Sant’Elia e ci rimasi malissimo nel vederlo in quello stato.

LA MAGLIA DEL CAGLIARI

Il mio primo Cagliari, quello che ricordo di quando ero piccolo, è stato quello di Ranieri allenatore, del trio uruguaiano FonsecaFrancescoliHerrera, di Matteoli, del mio amico Aldo Firicano, di Ielpo in porta, insomma un Cagliari che, a parte lo scudetto e gli anni con Gigi Riva, ha scritto la storia di questa splendida città e di questa bellissima regione, e ovviamente per me il Cagliari ha sempre giocato al Sant’Elia ristrutturato per i Mondiali di Italia ’90. Fabio mi ha rassicurato che il Cagliari è tra i Club più avanti nell'iter verso la costruzione di un nuovo impianto moderno e al passo coi tempi, e si spera che presto possano sbloccarsi gli ultimi passaggi amministrativi e politici per poter arrivare quanto prima i lavori di demolizione e costruzione.

Ma torniamo alla maglia del Cagliari. Nel 2022 dopo la retrocessione in Serie B il Cagliari decide di vestire Eye Sport (di proprietà dell'imprenditore Alessandro Ariu), tornando a un partner tecnico "made in Sardinia" dopo la bellissima esperienza nel triennio 2002/2005, quando la maglia rossoblù venne indossata anche da Gianfranco Zola: allora il brand era A-Line. Il Cagliari e Eye Sport cominciano a crescere insieme e si supportano a vicenda. Personalmente trovo molto positiva e anche romantica questa cosa da parte del Cagliari di legarsi ad un brand locale nonostante le offerte di altri brand più noti a livello nazionale e internazionale. Bisogna anche tenere conto del fatto che il brand Eye Sport ha vestito nel corso degli ultimi anni quasi il 90% delle società dilettantistiche sarde, specializzandosi e aumentando ulteriormente la propria esperienza in ambito sportivo, un brand giovanissimo nato nel 2006.

Ovviamente questo bellissimo connubio storico legato alla Sardegna si riversa positivamente sulla creazione delle tre maglie da gioco, tutte e tre legate ad un filone vero e proprio. La prima classica rosso blu inconfondibile il cui nome è “Coru e Fidi” ovvero La Fede e il Cuore, nella parte anteriore è riprodotto il motivo che rimanda alla “Fede Sarda Campidese”, il richiamo alla filigrana impreziosisce anche la manica destra con un’applicazione in silicone. La seconda maglia è bianca, bellissima, si chiama “Sole e Trigu” ovvero Sole e grano, simbolo di prosperità.

La terza maglia è nera, anche questa bellissima, ed è un omaggio all’ossidiana, una pietra vulcanica utilizzata in Sardegna fin dall’età nuragica, il giromanica è impreziosito da un dettaglio dorato che ricorda il prezioso filato Bisso, storicamente utilizzato per i ricami sardi. Sono rimasto assolutamente affascinato da questi richiami storici sulle maglie e da questo legame indissolubile con il territorio.

Non solo, in due partite il Cagliari ha utilizzato due maglie speciali e molto particolari. In occasione della partita contro l’Inter a San Siro, la squadra è scesa in campo con una maglietta speciale in edizione limitata: “Heritage”, creata per celebrare la Sardegna e la sua eccellenza dal punto di vista storico, culturale e paesaggistico, ma anche per raccontare il rafforzato legame con la Cina, in particolare con la Provincia del Fujian e la città di Xiapu, dove il Club ha recentemente avviato un importante percorso di scambio culturale e sportivo. Il design celebra il 2025, Anno del Serpente secondo il calendario cinese, simbolo di prosperità e rinascita. Al centro, un serpente sinuoso, ispirato all’iconografia del drago cinese, si sviluppa in un motivo tono su tono su fondo rosso imperiale, arricchito da raffinati dettagli dorati.

A completare il racconto visivo una trama ispirata alla Stele di Boeli (Sa Perda Pintà), uno dei più antichi simboli della tradizione megalitica della Sardegna; sulle maniche sono presenti degli inserti ispirati alla tessitura tradizionale sarda; sul bordo manica destro, un nodo cinese decorativo in silicone dorato; il logo EYE Sport e lo stemma del Cagliari Calcio in silicone alleggerito di ultima generazione; all’interno del colletto, le scritte “Cagliari Calcio” e “EYE Sport”; sul retro-collo, il carattere cinese 福 (fu), simbolo di fortuna e benedizione; una speciale etichetta numerata “Limited Edition” riservata agli articoli autentici, da collezione o da gara; i tag NFC sul fronte per l’autenticazione digitale. I colori – rosso imperiale, blu e oro – rappresentano un connubio tra la simbologia cinese e la ricchezza della cultura sarda.

Per sottolineare ulteriormente la portata culturale e internazionale di questa iniziativa, i giocatori del Cagliari sono scesi in campo con i cognomi scritti in caratteri cinesi. Un gesto simbolico che testimonia rispetto, apertura e desiderio di dialogo tra culture diverse, uniti sotto i colori rossoblù. Nell’ultima giornata di campionato, invece, disputata in casa contro il Venezia è stato presentato anche quello che sarà il terzo kit per la stagione 2025/2026: Breathe.

Un’iniziativa dal forte valore simbolico e territoriale, sviluppata in collaborazione con l’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna e col prezioso contributo dell’Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna.

“Con Breathe, il Club compie un passo concreto nella valorizzazione di una parte spesso meno conosciuta, ma essenziale, della nostra Isola: il patrimonio boschivo della Sardegna, la regione con la maggiore superficie forestale in Italia e tra le più vaste d’Europa. L’utilizzo di una maglia speciale si inserisce all’interno della più ampia campagna “Raggiungi. Rispetta. Respira.” con una serie di iniziative di promozione e sensibilizzazione che avranno come obiettivo quello di invitare le persone a scoprire la Sardegna, a viverla andando oltre le sue spiagge attraverso attività come il trekking, la mountain bike, l’escursionismo e a rispettare e a tutelare i suoi paesaggi".

Il design riprende le foglie del leccio (simbolo di forza e longevità) sul fronte della maglia e quelle della roverella e della sughera (emblema di stabilità e resistenza) sul retro, richiamando le querce maggiormente presenti nel complesso forestale sardo.

E’ sempre bello quando le squadre di calcio, sempre più “vittime” delle operazioni di marketing dei grandi brand, valorizzino il proprio territorio anche sposando la causa di brand locali che danno ulteriore spazio alla storia locale da tramandare, tramite il calcio, ai più giovani.


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giovedì 8 maggio 2025

La maglia del Genoa - Il classico, la tradizione, lo stile e il Boca Juniors

 Ho avuto modo, qualche mese fa, di trascorrere una settimana di lavoro a Genova. Nemmeno a farlo apposta tutto la staff lavorativo era composto da tifosi del Genoa. Hanno cominciato a farmi vedere video della gradinata, a raccontarmi aneddoti e per concludere in bellezza mi hanno fatto ascoltare non so quante volte il successo di Bresh “Guasto d’amore” (non vedo l’ora di poterla ascoltare dal vivo al Ferraris), diventato un momento iconico prima di ogni partita casalinga del Genoa. Aggiungo anche che qualche anno fa, in ritiro con la Fiorentina, mi ritrovai a chiacchierare con un simpaticissimo Thomas Skuhravý, leggenda genoana degli anni ’90 insieme a Pato Aguilera e al mister Osvaldo Bagnoli. Tutti protagonisti della splendida notte di Liverpool del 1992. Tutto questo per dirvi che volente o nolente mi sono appassionato all’universo Genoa tanto da rimanere totalmente affascinato dal docu film che potete trovare su Prime.

Scusate questa piccola premessa, ma doverosa per spiegarvi il mio approccio alle quattro maglie del Genoa di quest’anno, a mio avviso una più bella dell’altra. Il binomio Kappa/Genoa funziona e anche benissimo. L’anno scorso la presentazione a sorpresa a metà stagione della riedizione di una fortunata
maglietta di fine anni ’90, quest’anno la ciliegina sulla torta, anzi varie ciliegine.


Partiamo dalla prima maglia, la classica rosso blu: "La maglia ’24/’25 si distingue per il design pulito, con linee essenziali e moderne. Tra le novità spicca il colletto girocollo che aggiunge un tocco di contemporaneità e comfort, mantenendo un profilo elegante e raffinato. La tonalità di rosso scuro si ispira alle ragioni del cuore: un omaggio ad alcune delle maglie più iconiche e rappresentative del Grifone. Autentici pezzi cult nell’immaginario collettivo, come il modello adottato per festeggiare il centenario".

Per quanto riguarda la seconda maglia: “La maglia si distingue per il suo design elegante: è prevalentemente bianca, con dettagli in rosso e blu lungo le spalle e i fianchi. Il tema dominante è il celebre “Gallinaccio”, che torna a campeggiare su una divisa ufficiale del Genoa CFC dopo oltre 40 anni. Questo stemma, tra i più popolari nella storia del club, venne utilizzato sulle divise a inizio anni Ottanta e, da allora, è stato “adottato” a furor di popolo dai supporter che lo sfoggiano su caschi, bandiere, sciarpe, adesivi e murales. Lo stemma rappresenta una delle molteplici incarnazioni artistiche del Grifone, simbolo mitologico del club e della città di Genova, nell’articolazione di una delle sue più apprezzate espressioni in forma stilizzata. Sul retro del colletto è visibile la scritta elitaria “DALL’INIZIO, PER SEMPRE”, l’utilizzo di questo stemma è il risultato della collaborazione con Fabrizio Pianetti, esercente genovese e “genoano DOC”, per l’utilizzo del marchio “Questione di Feeling” che in questi anni ha permesso a questo format di continuare a propagarsi e vivere di luce propria".

Passiamo quindi alla terza maglia: "Anche in questa occasione, Kappa e Genoa CFC rinnovano il loro impegno nel valorizzare il kit attraverso la predilezione per lo storytelling, lanciando una campagna video esclusiva: “The Golden Dark side of Genoa”. Questo progetto celebra sia la nuova terza maglia, sia il tessuto urbano e la multiculturalità della città. Per la realizzazione del lancio è stato coinvolto un team di professionisti, che ha potuto contare sulla collaudata creatività di No Panic Agency e sulla film company 010, ben radicata nel territorio e di scena nel 2023 alla mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia, così come su Simone Mariano e dal fotografo Andrea Bianchera, entrambi noti nell’ambito della produzione di shooting fotografici/videoclip musicali e nella scena trap, che hanno saputo catturare l’anima vibrante e unica di Genova. Il risultato è un’opera visiva che esalta l’identità del club e della città, ponendo in risalto alcuni dei simboli e luoghi più suggestivi del capoluogo ligure.

La colonna sonora scelta per accompagnare la campagna è “Genovarabe”, un brano del gruppo rap guidato da Helmi Sa7bi, che mantiene una continuità con il video della terza maglia presentata lo scorso anno. Questa scelta concorre a sottolineare ulteriormente la fusione di culture che caratterizza Genova, un tema dominante nel video, esaltato dalle riprese effettuate nei vicoli e dalla presenza di volti e ambientazioni poli rappresentative.

A legare la nuova campagna a quella precedente è anche la protagonista, che ritorna per condurre gli spettatori nell’atmosfera affascinante quanto sfuggente dei caruggi. Quest’anno, il suo look è radicalmente cambiato: il biondo platino del caschetto crea il contrasto con lo stile dark che sfoggiava nel video “The Golden Dark side of Genoa”. Questo dualismo riflette l’archetipo centrale della collezione, che gioca sui contrasti cromatici tra oro e nero, simboli di luce e oscurità, elementi legati a doppio filo nella caratterizzazione della città. L’oro è valorizzato da dettagli esclusivi, come le collane con il logo del Grifone, che arricchiscono il video nell’emblema della correlazione tra squadra e città.

Il progetto ha visto inoltre la partecipazione di due realtà importanti che operano sul territorio. La cooperativa sociale il CESTO–Spazio Comune ha ospitato la produzione ai Giardini Luzzati per le riprese e la base organizzativa. Il centro di solidarietà CEIS, i cui ideali si fondano sull’inclusione e il supporto educativo, ha portato sul set tre ragazzi del team CEIS Genova Sport, fissando un altro fulcro tra progetto e comunità locale. Un simbolo di identità, inclusione e orgoglio per la città di Genova: il Third kit rappresenta l’impegno del Genoa CFC e di Kappa® nel promuovere la contaminazione tra culture e linguaggi, la connessione con il territorio e la straordinaria vivacità del movimento musicale indigeno".


Ma la vera chicca di quest’anno è la quarta maglia, una bellissima sorpresa: “Il design celebra le radici di un sentimento popolare diffuso nella comunità genoana e nella città della lanterna: il legame affettivo con il Boca Juniors. A cementare ancora di più il tema in oggetto la location del MEI, Museo dell’Emigrazione Italiana, dove oggi si è tenuta la conferenza di presentazione. Una scelta fortemente simbolica, che pone al centro del racconto non solo la maglia, ma anche una storia di emigrazione, appartenenza e identità che unisce Genova e Buenos Aires, il Genoa e il Boca Juniors. La nuova divisa celebra il 120° anniversario del club degli “Xeneizes”, uno dei più titolati del mondo, fondato nel quartiere La Boca da emigrati genovesi. Il lancio avviene in un anno significativo anche per il centenario della canzone “Ma se ghe penso”, struggente inno all’emigrazione e al desiderio di ritorno alla terra d’origine. La connessione rivive nei colori della nuova divisa: blu navy con fascia centrale e dettagli gialli, come tributo ai colori iconici del club argentino. Immancabile, sul petto, il Grifone, simbolo della genovesità e dell’orgoglio rossoblù. Un altro richiamo è contemplato sul retro, sotto il colletto: la scritta “ZENEIXI”, versione genovese di “Xeneizes”. Il colletto ispirato alla polo, firma stilistica di Kappa®, distingue la jersey dal classicismo di altre maglie, aggiungendo un dettaglio unico. Tradizioni comuni e addentellati storici sono stati valorizzati dai calciatori che hanno indossato le due maglie negli anni, da Boselli a Burdisso, da Figueroa a Palacio, da Perotti a Roncaglia. Il collegamento travalica il romanzo della narrazione calcistica, richiamando aspetti culturali e una ‘fratellanza’
cullata dalle ondate migratorie che, nei primi del ‘900, portarono migliaia di liguri e genovesi a insediarsi nel quartiere della Boca, nella capitale argentina e nel Paese".

A Genova e al Genoa non lo ammetteranno mai, ma io sono convinto che a Buenos Aires i tifosi del Boca faranno una sottoscrizione popolare per far disegnare ai genoani la loro prossima maglietta.

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