Che bella che è questa foto.
Mi hanno appena spedito queste foto. Sapevo di averle da qualche parte, ma... Non lo so!
Mi hanno appena spedito queste foto. Sapevo di averle da qualche parte, ma... Non lo so!
Presentazione della squadra a Moena questa estate.
Io che sparo una delle mie solite "minchiate" per rompere il ghiaccio, ma, soprattutto, la tensione che si tagliava a fette, e tu che sorridi felice per il nuovo ruolo, ma soprattutto per la nuova responsabilità.
Io che sparo una delle mie solite "minchiate" per rompere il ghiaccio, ma, soprattutto, la tensione che si tagliava a fette, e tu che sorridi felice per il nuovo ruolo, ma soprattutto per la nuova responsabilità.
Saresti diventato il capitano della Fiorentina.
Squadra incompleta, calciatori che volevano andarsene...
Nel pomeriggio a parlare del fatto di come avremmo potuto annunciare la tua nomina a capitano.
Tu che spingevi per una cosa "low profile", chi diceva una cosa, chi un'altra e poi con Luca Giammarini abbiamo fatto un pò di testa nostra ed è stata una bellissima festa che ancora ricordiamo tutti con immenso piacere.
Tu hai messo la ciliegina sulla torta con quel selfie allegro, sorridente con tutta la squadra sul palco a coronamento di una serata perfetta.
Ci siamo sempre incontrati nelle "occasioni istituzionali": cene di Natale, presentazioni delle maglie, della squadra.
Sempre disponibile, educato, diretto, mai una parola fuori posto, ma, soprattutto, sempre un saluto e un sorriso anche quando le cose non stavano andando proprio benissimo.
L'ultimo ricordo è dentro lo spogliatoio al Franchi dopo la partita di Coppa Italia vinta con la Sampdoria a dicembre. Con Leo, Hamid, Biraghi e Benassi, tu appena uscito dalla doccia con l'asciugamano ancora alla vita.
Basta mi fermo qui.
Sono ancora incredulo.
Ciao capitano.
Tu hai messo la ciliegina sulla torta con quel selfie allegro, sorridente con tutta la squadra sul palco a coronamento di una serata perfetta.
Ci siamo sempre incontrati nelle "occasioni istituzionali": cene di Natale, presentazioni delle maglie, della squadra.
Sempre disponibile, educato, diretto, mai una parola fuori posto, ma, soprattutto, sempre un saluto e un sorriso anche quando le cose non stavano andando proprio benissimo.
L'ultimo ricordo è dentro lo spogliatoio al Franchi dopo la partita di Coppa Italia vinta con la Sampdoria a dicembre. Con Leo, Hamid, Biraghi e Benassi, tu appena uscito dalla doccia con l'asciugamano ancora alla vita.
Basta mi fermo qui.
Sono ancora incredulo.
Ciao capitano.
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