giovedì 27 novembre 2014

L'incontro con Claudio Cecchetto

Un collega una volta mi disse: “Tutti quelli che fanno il nostro mestiere, nella vita, dovrebbero conoscere un Claudio Cecchetto!”. Ad essere sinceri una delle mie più grandi curiosità era proprio quella di conoscerlo. A chiunque avesse avuto modo di conoscerlo, incontrarlo, lavorarci ho sempre chiesto come fosse, come si comportasse, cosa dicesse ecc. L’altro giorno l’ho incontrato nel suo ufficio (per dare l’idea, come se un bambino andava a Disney World e poteva parlare e conoscere Walt Disney).


Raccontare in poche righe Claudio Cecchetto è utopia e infatti non è quello che farò.
Se volete sapere di lui potete leggere il libro che ha appena pubblicato “In Diretta (Il Gioca Jouer della Mia Vita)” Ed.Baldini & Castoldi. Non è una vera e propria autobiografia, ma molto, molto meglio, per quella sarebbe bastato Wikipedia, come direbbe lui. E’ un insieme di racconti (secondo me una sorta di breviario da consultare periodicamente), episodi che hanno contraddistinto la sua vita e quella di tutti noi. Si perché in questa libro ci sono praticamente gli ultimi 40 anni di storia “radiotelevisivamusicale” (termine appena coniato dal sottoscritto sull’esempio della miriade di termini creati/inventati dallo stesso Cecchetto, vedi “Dee Jay” scritto per esteso o “Riempipista” ecc.!) italiana: da Mike Bongiorno a Jovanotti, da Pippo Baudo a Max Pezzali, passando per Berlusconi, Fiorello, Leonardo Pieraccioni, Amadeus, Fabio Volo e molti altri.

La paura più grande prima di conoscerlo era quella di rimanerne deluso, quanti mitizzano una cosa o una persona e una volta davanti ne rimangono delusi? Posso assicurarvi che Cecchetto si è confermato decisamente il numero 1. Forse posso immaginare da chi abbia potuto trarre inspirazione Jovanotti, uno dei tanti scoperti da Cecchetto, quando ha scritto “Penso Positivo”. Cecchetto trasuda positività quando ti parla o quando ti descrive il nuovo progetto al quale sta lavorando, del quale non credo sia giusto anticiparvi niente, ma se dovesse vedere la luce a breve, non ho dubbi nel dire che sarà l’ennesimo successo targato Cecchetto.

Abbiamo parlato di tutto, musica, internet, spotify, radio, del suo rapporto con il denaro: pessimo. Non ha mai lavorato per accumulare soldi, ma sempre per farli per poi realizzare altri progetti che altrimenti senza soldi non si sarebbe potuti compiere. Mi ha detto che alla fine lui non ha inventato niente, semmai trasformato le idee di altri, le ha elaborate e migliorate. Poi mi ha detto… Si mi ha detto tante, tantissime altre cose, purtroppo il tempo non era molto, ma per ora diciamo che può bastare così. Conoscere Cecchetto mi è piaciuto, non ho idea di cosa mi sarebbe potuto succedere se lo avessi conosciuto 10 o 15 anni fa, forse niente o forse non sarei stato pronto, ma una cosa è certa, seppur indirettamente è riuscito ad avere una forte influenza anche sul mio percorso di vita. Caro collega avevi ragione… “Tutti quelli che fanno il nostro mestiere (e non, aggiungo io), nella vita, dovrebbero conoscere un Claudio Cecchetto!”

Per leggere l'articolo su Leggo.it e vedere il saluto di Claudio Cecchetto CLICCA QUI

Per Seguirmi su Twitter@carlettoweb CLICCA QUI
Per Seguirmi su Instagram@carlettoweb CLICCA QUI
Per la mia Pagina Ufficiale su FacebookCLICCA QUI

La maglia Viola: La Finale di Coppa Italia del 2014

Il 3 maggio 2014 ero a Roma allo Stadio Olimpico per la finale contro il Napoli. Sorvolo su tutte le cose vergognose accadute prima della pa...